Le parole pronunciate dal Presidente Mattarella il 4 novembre in occasione della Festa dellâUnitĂ Nazionale e della Giornata delle Forze Armate ci sostengono nellâassistere, attoniti e sconcertati, a ciò che è accaduto in Israele e alle conseguenze che si stanno tuttora riverberando nella Striscia di Gaza, considerata â⌠la vocazione dellâItalia a vivere in pace, offrendo una risposta di concordia e affidabilitĂ nella difesa dei diritti di ogni cittadinoâ.
Lâorribile e ingiustificabile massacro di civili inermi inclusi bambini e neonati, ha dato seguito a una escalation, purtroppo ancora una volta a spese di tanti civili inermi, che sembra inarrestabile e che si somma a unâaltra immane tragedia, la guerra in Ucraina, che si protrae ormai da quasi due anni.
âLa barbarie della guerra non ha abbandonato il nostro mondoâ, ci ricorda ancora il Presidente Mattarella, e non dobbiamo quindi âmai dare acquisiti alcuni valori come pace e sicurezzaâ.
Lâodio che divampa ci spaventa per la cieca crudeltĂ che può generare. Esistono purtuttavia esperienze, originate anche dallâalveo della Psicologia, che dimostrano come popoli diversi possano incontrarsi, condividere esperienze e modelli di vita, e anche convivere, pur avendo origini, storie e culture diverse. Vi sono, in particolare, Colleghe e Colleghi, italiani e internazionali, che hanno utilizzato delle metodologie psicologiche, come lo psicodramma e la terapia di gruppo, per lavorare con utenti Israeliani e Palestinesi: si tratta di esperienze professionali e umane altamente significative, che intrecciano vite, sogni, traumi, speranze, ricordi e che dimostrano come insieme si possa stare.
La Psicologia, di fronte a queste immani tragedie, può forse ricordarci, al di lĂ di ogni facile demagogia, che la diversitĂ non necessariamente divide: il riconoscimento dellâalteritĂ dellâaltro è la base non solo della convivenza rispettosa, ma, ancora piĂš profondamente, della nostra stessa identitĂ e del nostro senso di sĂŠ.
Parafrasando le parole del Presidente Mattarella, il messaggio che desideriamo condividere â pur nella consapevolezza che il tempo e le modalitĂ per trattare queste questioni cosĂŹ complesse, delicate e dolorose sarebbero altre â è che il ripristino dei diritti inalienabili della persona, cosĂŹ gravemente violati, può arrivare solo da un percorso di reciproco riconoscimento e da un autentico desiderio di pace. Come la Psicologia possa contribuire, nelle sue possibilitĂ e al tempo stesso nei suoi limiti disciplinari, a questa speranza, è una urgenza che chiama in causa e interroga ciascuno di noi.
IL PRESIDENTE
Giancarlo MARENCO
LA VICEPRESIDENTE
Georgia ZARA;
IL SEGRETARIO
Riccardo BERNARDINI
IL TESORIERE
Andrea LAZZARA.